Una lettera di sollecito di pagamento insoluto è un documento formale in cui chi ha prestato un servizio o venduto un bene, noto come creditore, avvisa la parte debitrice, ossia colui che non ha ancora saldato il suo debito, che è necessario provvedere al pagamento dell’importo dovuto entro un termine stabilito. Questo genere di comunicazione serve a richiamare l’attenzione del debitore sulla situazione di inadempienza, dandogli un’ultima opportunità per regolarizzare la posizione prima che il creditore intraprenda azioni legali.
La lettera sottolinea la serietà dell’intento del creditore di ottenere ciò che gli spetta, conducendo spesso a una riflessione e possibilmente a una risoluzione del debito da parte del debitore. In tale missiva si precisa generalmente che il mancato pagamento entro i termini indicati comporterà delle conseguenze legali specifiche.
Il creditore, nel suo sollecito, non solo richiede il pagamento, ma avvisa anche il debitore degli effetti che ne derivano dalla mancata ottemperanza agli obblighi contrattuali. Questi effetti riguardano il dovere del debitore di risarcire danni causati dal ritardo o dalla mancata prestazione, l’eventuale decorrenza degli interessi moratori e, aspetto non trascurabile, l’interruzione del termine di prescrizione, il che significa che il tempo entro il quale il creditore può esigere legalmente il pagamento viene azzerato dalla data del sollecito, dando così avvio a un nuovo termine prescrittivo.
L’invio di tale lettera è un passo legittimo e regolamentato dall’ordinamento giuridico, e compie quindi un’azione concreta nell’ambito legale senza necessariamente affidarsi ai servizi di un avvocato. Il creditore stesso può dunque redigere ed inviare il sollecito, mantenendo validità e forza legale equiparabile a quella di un sollecito inviato da uno studio legale, ma con il vantaggio di non dover sostenere i costi legali in questa fase iniziale del tentativo di recupero del credito. Inoltre, la lettera di sollecito è spesso l’ultimo tentativo del creditore di risolvere la faccenda in maniera amichevole e diretta, prima di dover ricorrere a vie legali più impegnative e talvolta dispendiose.
Come scrivere un sollecito di pagamento insoluto
Il punto di partenza è chiarire che l’insoluto non estingue l’obbligazione: il debitore resta tenuto al pagamento dell’importo originario e degli accessori previsti dalla legge o dal contratto. Nei rapporti tra imprese, o tra impresa e professionista, si applica la disciplina delle transazioni commerciali del D.Lgs. 231/2002, con decorrenza automatica degli interessi moratori dal giorno successivo alla scadenza, aggiornati secondo il tasso di riferimento pubblicato semestralmente, e con diritto all’indennizzo forfettario di 40 euro per i costi di recupero, oltre all’eventuale maggior danno documentato. Nei rapporti con consumatori, in mancanza di un tasso convenzionale valido, operano gli interessi legali da ritardo ai sensi dell’articolo 1224 del codice civile, fermo restando quanto pattuito nel contratto e i limiti antiusura. Le spese bancarie di insoluto o di ri-presentazione possono essere richieste solo se fondate su pattuizione chiara e proporzionata o se rientrano in costi effettivamente sostenuti e dimostrabili; l’indicazione generica di “penali” priva di base contrattuale va evitata.
Il sollecito deve fotografare con precisione la vicenda e trasformare l’insuccesso tecnico del pagamento in un invito chiaro ad adempiere. È opportuno indicare il rapporto o la fattura di riferimento, la scadenza originaria, il mezzo di pagamento tentato e la tipologia di insoluto (per esempio SDD/Core respinto per fondi insufficienti, Ri.Ba. scaduta e non onorata, assegno risultato impagato), specificare l’importo residuo, gli accessori maturati fino alla data della lettera e le modalità corrette per provvedere al saldo immediato tramite canali alternativi affidabili, preferendo il bonifico e una causale univoca. Se si intende ripresentare l’addebito o la Ri.Ba., è utile dichiararlo e proporre una data certa, chiarendo che l’eventuale nuovo esito negativo determinerà il passaggio alla fase formale. Il tono deve essere professionale e fermo, ma non intimidatorio; l’obiettivo è ottenere il pagamento e, in subordine, predisporre la prova per i passi successivi. Per la forma, la PEC è la scelta migliore quando disponibile perché fornisce data certa e opponibilità; in alternativa, la raccomandata A/R garantisce una buona tracciabilità. Un primo contatto via e-mail può precedere l’invio formale, ma dopo un insoluto è prudente consolidare subito la posizione con un mezzo tracciabile. Vanno conservati contratto, ordini o incarichi, fatture, esiti bancari dell’insoluto (contabile SEDA/SEPA, esito Ri.Ba., verbale di protesto o constatazione di mancato pagamento per assegni), eventuali estratti conto e l’intera corrispondenza.
Sul piano tecnico conviene distinguere alcune fattispecie ricorrenti. L’addebito SEPA SDD Core consente al pagatore la facoltà di storno entro termini prefissati; in caso di ritorno insoluto o refund, il creditore può invitare al saldo con bonifico immediato e, se il rapporto è B2B con mandato SDD B2B, ricordare che lo storno non è ammesso salvo irregolarità del mandato. Le Ri.Ba. non pagate alla scadenza generano insoluto bancario: il sollecito dovrebbe indicare l’esito e richiedere un pagamento sostitutivo immediato, evitando di confidare su ripresentazioni multiple se non concordate. L’assegno impagato apre il tema del protesto o della constatazione equivalente: il sollecito può richiamare l’esito e invitare al pagamento del capitale, degli interessi e delle spese di levata entro il termine più breve possibile, anticipando che la perdurante inadempienza potrà condurre a iniziative anche ai fini della cancellazione del protesto se il pagamento avviene poi con quietanza regolare. Se il debitore ha versato un acconto o alcune rate sono andate a buon fine ed altre no, è bene ricostruire cronologicamente gli adempimenti, l’insoluto intervenuto e l’eventuale applicazione di clausole di decadenza dal beneficio del termine o di accelerazione previste dal contratto, chiarendo in modo circostanziato quando e come si intende attivarle.
Se il sollecito a seguito di insoluto non sortisce effetto, la messa in mora ai sensi dell’articolo 1219 del codice civile è il passaggio naturale: costituisce formalmente in mora il debitore, interrompe la prescrizione e apre la strada a interessi, risarcimento del maggior danno provato e rimedi risolutori. Nei contratti a prestazioni corrispettive può essere utile la diffida ad adempiere di cui all’articolo 1454 c.c., con termine non inferiore a quindici giorni e avvertimento che, in difetto, il contratto si intenderà risolto; se il contratto contiene una clausola risolutiva espressa, il creditore può dichiarare la risoluzione secondo quanto pattuito. Per trasformare la pretesa in un titolo esecutivo il rimedio tipico è il decreto ingiuntivo ex articoli 633 e seguenti c.p.c., fondato su prova scritta del credito e dell’inadempimento: fatture, contratti, estratti autentici delle scritture contabili per imprenditori, esiti bancari di insoluto e i solleciti stessi formano un fascicolo idoneo. Ottenuto il decreto, in presenza dei presupposti si può chiedere la provvisoria esecutività e procedere all’esecuzione forzata in caso di mancato pagamento.
La gestione di un insoluto non si esaurisce nel “quanto” chiedere, ma coinvolge anche “come” trattare i dati e preservare la relazione. Il sollecito deve contenere solo informazioni pertinenti e necessarie, nel rispetto del GDPR e delle informative rese; la diffusione a terzi dell’inadempimento è da evitare salvo che si tratti di soggetti incaricati del recupero con adeguato mandato e accordi sul trattamento dei dati. Se il rapporto commerciale ha valore e il debitore mostra buona fede, si può proporre un rientro breve e tracciato, specificando che la moratoria non riguarda le obbligazioni future e che l’omesso pagamento anche di una sola rata fa decadere dal beneficio con riattivazione di tutti i diritti del creditore, inclusa l’eventuale attivazione delle garanzie. L’accuratezza nella ricostruzione contabile, il tempismo nel formalizzare la mora e la coerenza tra quanto annunciato e quanto eseguito sono spesso determinanti tanto per il recupero bonario quanto per l’esito in giudizio.
Un’ultima attenzione va posta ai termini di prescrizione, che non sono uguali per tutti i crediti. La regola generale è il termine decennale, ma per canoni, somministrazioni periodiche e molte prestazioni professionali operano termini più brevi, spesso quinquennali o triennali; ogni insoluto andrebbe quindi gestito senza attendismi, con solleciti datati e mezzi di prova robusti, così da interrompere in tempo utile la prescrizione e salvaguardare l’esigibilità del credito. Se vuoi, posso trasformare questi principi in un modello di sollecito cucito sul tuo caso, citando il tipo di insoluto, gli importi aggiornati a una data precisa e i prossimi passi in caso di ulteriore ritardo.
Esempi di solleciti di pagamento insoluto
Ecco alcuni modelli di sollecito di pagamento insoluto da utilizzare come esempio.
Modello 1 — Insoluto SDD (addebito diretto SEPA respinto)
Oggetto: Sollecito pagamento a seguito di insoluto SDD n. ____________ del ____________
Spett.le __________,
con riferimento alla fattura n. ____________ del ____________ (scadenza ________), l’addebito diretto SEPA SDD presentato in data ____________ è risultato insoluto con causale bancaria “_____”. L’importo di € ____________ permane dunque dovuto.
Vi invitiamo a provvedere immediatamente tramite bonifico su IBAN ____________ intestato a ____________, indicando in causale “Saldo fattura n. ____________ – insoluto SDD del ____________ – ____________”, entro il ____________. In mancanza di tasso convenzionale, maturano gli interessi legali dalla scadenza; se rapporto B2B, si applicano gli interessi moratori e l’indennizzo forfettario ex D.Lgs. 231/2002.
Qualora preferiate una ripresentazione SDD in data ____________, segnalate conferma scritta entro il ____________. Se il pagamento è già stato disposto, inviate cortese CRO/ricevuta a ____________.
Distinti saluti
Ufficio Amministrazione – ____________
PEC/E-mail: ____________ | Tel.: ____________
Modello 2 — Insoluto Ri.Ba. (ricevuta bancaria scaduta e non onorata)
Oggetto: Sollecito pagamento per insoluto Ri.Ba. scadenza ____________ – posizione ____________
Spett.le ____________,
la Ri.Ba. relativa alla fattura n. ____________ del ____________, con scadenza ____________, è stata restituita insoluta dalla banca in data ____________. L’importo di € ____________ risulta quindi ancora scoperto, oltre a eventuali spese di insoluto come da contratto.
Vi invitiamo a saldare entro il ____________ con bonifico su IBAN ____________, intestato a ____________, causale “Saldo Ri.Ba. insoluta – fattura ____________ – ____________”. In ambito tra imprese, dal giorno successivo alla scadenza decorrono gli interessi moratori ex D.Lgs. 231/2002 e l’indennizzo di € 40,00; in difetto, seguirà messa in mora e ricorso per decreto ingiuntivo.
Per concordare, ove necessario, una data di ripresentazione o un piano breve di rientro, contattateci a ____________ entro il termine sopra indicato.
Cordiali saluti
Responsabile Crediti – ____________
PEC: ____________ | Tel.: ____________
Modello 3 — Assegno impagato/protestato (pagamento alternativo e spese di levata)
Oggetto: Sollecito pagamento per assegno n. ____________ del ____________ risultato impagato
Spett.le ____________,
l’assegno n. ____________ tratto su ____________, emesso per € ____________ a saldo di ____________, è risultato impagato in data ____________ (levata/protesto/constatazione equivalente). Vi invitiamo a versare immediatamente l’importo di € ____________, oltre interessi dal ____________ e spese di levata pari a € ____________, mediante bonifico su IBAN ____________ intestato a ____________, causale “Saldo assegno impagato n. ____________ del ____________ – ____________”.
Ricevuto il pagamento integrale, rilasceremo quietanza utile anche ai fini di eventuali istanze di cancellazione del protesto nei termini di legge. In difetto di riscontro entro il ____________, procederemo senza ulteriore avviso alla tutela giudiziale per il recupero coattivo.
Distinti saluti
Studio/Impresa ____________
PEC/E-mail: ____________ | Tel.: ____________
Modello 4 — Bonifico respinto/ritornato (coordinate alternative e prova dell’esecuzione)
Oggetto: Sollecito per bonifico non andato a buon fine – fattura n. ____________ del ____________
Spett.le __________,
in data ____________ avete comunicato di aver disposto il bonifico di € ____________ a saldo della fattura n. ____________ del ________, scaduta il __________; l’operazione risulta tuttavia non regolata (esito: “__”). L’importo rimane pertanto dovuto.
Vi preghiamo di ripetere il pagamento entro il ____________ su IBAN alternativo ____________ intestato a ____________, causale “Saldo fattura n. ____________ – bonifico precedente non eseguito – ____________”, inviando contestualmente copia CRO/contabile a ____________. In mancanza di tasso convenzionale, maturano gli interessi legali dal giorno successivo alla scadenza; nei rapporti B2B si applica il D.Lgs. 231/2002.
Rimaniamo disponibili per verifica tecnica con i rispettivi istituti.
Cordiali saluti
Amministrazione – ____________
PEC/E-mail: ____________ | Tel.: ____________
Modello 5 — Ultimo sollecito con preavviso messa in mora/azioni
Oggetto: Ultimo sollecito per insoluto – preavviso messa in mora e azioni di recupero
Spett.le ____________,
nonostante i precedenti riscontri, permane insoluto l’importo di € ____________ relativo a ____________ (fattura/ordine/contratto n. ____________ del ____________, scadenza ____________). Vi intimiamo di corrispondere quanto dovuto entro e non oltre il ____________ mediante bonifico su IBAN ____________ intestato a ____________, causale “Saldo insoluto – posizione ____________ – ____________”.
Decorso inutilmente il termine, procederemo alla messa in mora ex art. 1219 c.c. e al ricorso per decreto ingiuntivo, con richiesta di interessi di mora e recupero delle spese, applicando, se rapporto tra imprese, il D.Lgs. 231/2002 (interessi moratori e indennizzo forfettario). Restiamo disponibili, entro il termine indicato, a valutare un piano di rientro breve e tracciato, la cui mancata osservanza comporterà la decadenza dal beneficio del termine.
Distinti saluti
Legale Rappresentante/Proc. ____________
PEC: ____________ | Tel.: ____________
Fac Simile Lettera di Sollecito di Pagamento Insoluto Word
Di seguito è possibile scaricare il fac simile lettera di sollecito di pagamento insoluto Word.

Marcello Massa
Marcello Massa, un nome ormai sinonimo di eccellenza nel campo della comunicazione scritta, è un autore e consulente esperto riconosciuto per le sue guide innovative su come scrivere lettere e mail efficaci.