Il TFR è una componente differita della retribuzione che matura per tutta la durata del rapporto e diventa esigibile alla cessazione, qualunque ne sia la causa, salvo i casi in cui sia stato destinato a fondi pensione o parzialmente anticipato durante il rapporto. Alla fine del rapporto il datore deve liquidarlo senza indugio, secondo le modalità e i tempi indicati dal contratto o dal CCNL applicato e, in mancanza di previsioni specifiche, entro un termine ragionevole compatibile con gli adempimenti di calcolo e conguaglio. La somma dovuta è pari al montante TFR accantonato, aumentato della rivalutazione ex articolo 2120 c.c. sino alla data effettiva di pagamento; in caso di ritardo operano gli accessori di legge tipici dei crediti di lavoro, con il combinato di rivalutazione e interessi a tutela del potere d’acquisto.
Come scrivere un sollecito di pagamento TFR
Il sollecito va impostato in modo tracciabile e preciso. Conviene indicare gli estremi del rapporto (datore, qualifica, data di assunzione e di cessazione, CCNL), richiamare l’obbligo di liquidazione del TFR a seguito della cessazione, specificare l’importo che risulta dai conteggi disponibili o chiedere formalmente la distinta di liquidazione se non ricevuta, fissare un termine breve per l’adempimento e indicare le coordinate per il versamento. È buona prassi inviare il primo sollecito via PEC o raccomandata A/R, allegando la documentazione minima (lettera di dimissioni o licenziamento, ultima busta paga, eventuale prospetto di TFR maturato) e chiedendo espressamente il cedolino di liquidazione. Un promemoria via e-mail può precedere l’invio formale, ma se il ritardo persiste è utile costituire in mora con un atto scritto datato che produca effetti interruttivi della prescrizione.
Se il datore non risponde o contesta, gli strumenti amministrativi possono accelerare la soluzione. Davanti all’Ispettorato Territoriale del Lavoro si può chiedere la conciliazione monocratica per favorire un accordo immediato di pagamento, anche con un piano di rientro breve e tracciato, oppure la diffida accertativa per crediti patrimoniali: in presenza di documentazione coerente, l’ispettore può accertare il dovuto e intimarne il pagamento; se la diffida non è impugnata nei termini, diventa titolo esecutivo. Questi canali hanno costi contenuti e sono particolarmente efficaci quando l’inadempimento è recente e documentabile.
Qualora permanga l’inerzia, la tutela giudiziale segue il rito del lavoro. Con ricorso al tribunale si può ottenere la condanna del datore al pagamento del TFR, della rivalutazione maturata sino all’adempimento e degli interessi, oltre alle spese. Quando la prova è lineare e fondata su documenti (contratto, comunicazioni obbligatorie, buste paga, CUD/Certificazione Unica, conteggi TFR), è spesso praticabile il ricorso per decreto ingiuntivo, che il giudice può dichiarare provvisoriamente esecutivo consentendo di procedere a pignoramento anche in pendenza di opposizione. La scelta tra decreto ingiuntivo e ricorso ordinario dipende dall’urgenza, dalla qualità della prova e dall’atteggiamento del datore; in entrambi i casi è opportuno domandare espressamente rivalutazione e interessi secondo i criteri applicabili ai crediti di lavoro.
Il profilo della prescrizione richiede attenzione. Il diritto al TFR si prescrive in cinque anni che, in via pratica, decorrono dalla cessazione del rapporto, poiché prima di quel momento il credito non è esigibile. Un sollecito formale e la successiva messa in mora interrompono la prescrizione e fanno ripartire il termine; per questo è sconsigliabile attendere mesi senza atti scritti e datati. Se durante il rapporto sono state erogate anticipazioni o il TFR è stato versato in un fondo pensione, la domanda va modulata distinguendo tra quota residua a carico del datore e posizioni maturate presso il fondo, così da evitare richieste improprie e concentrare l’azione su ciò che è effettivamente dovuto.
Quando il datore è insolvente o in procedura, esiste una rete di protezione. Il Fondo di garanzia INPS interviene, a determinate condizioni, per il pagamento del TFR e, nei limiti di legge, delle ultime retribuzioni maturate prima della cessazione. Occorre di norma dimostrare l’insolvenza del datore mediante apertura di procedura concorsuale o, nei casi senza fallimento, l’infruttuosità dell’esecuzione forzata su un titolo giudiziale. Preparare per tempo la documentazione (titolo, stato passivo o verbali di pignoramento negativo, contratto e buste paga) riduce i tempi dell’istruttoria e consente di monetizzare il credito anche quando l’azione diretta contro l’azienda non è più utile.
Sotto il profilo della privacy e della correttezza del trattamento, il sollecito deve contenere solo i dati necessari all’incasso e non va diffuso a terzi non autorizzati; se ci si avvale di un legale, di un sindacato o di un consulente del lavoro, l’incarico va formalizzato e i documenti devono circolare su canali sicuri. Tenere ordinato il fascicolo personale, contratto, proroghe, lettera di cessazione, buste paga, CU, estratti conto, eventuali conteggi TFR e solleciti con ricevute, rende più persuasivo il sollecito e più rapida ogni tutela successiva.
In concreto, un percorso efficace parte da un sollecito chiaro, fermo e tracciabile subito dopo la cessazione, prosegue, in caso di silenzio, con una messa in mora formale e con l’attivazione dell’Ispettorato del Lavoro, e sfocia, se necessario, nell’ottenimento di un titolo esecutivo e nell’esecuzione o nell’accesso al Fondo di garanzia. Se vuoi, posso fornirti subito un testo di sollecito TFR personalizzato, con i riferimenti al tuo CCNL, le date di cessazione e gli importi, pronto per l’invio via PEC.
Esempi di solleciti di pagamento TFR
Ecco alcuni modelli di sollecito di pagamento TFR da utilizzare come esempio.
Modello 1 — Primo sollecito bonario
Oggetto: Sollecito pagamento TFR a seguito di cessazione rapporto — ____________
Spett.le ____________
Alla c.a. Ufficio Paghe / Amministrazione del Personale – PEC/E-mail: ____________
Io sottoscritto/a ____________, già dipendente della Vostra società dal ____________ al ____________, con qualifica ____________ e CCNL ____________, segnalo che alla data odierna non ho ricevuto la liquidazione del Trattamento di Fine Rapporto maturato alla cessazione. In base ai conteggi disponibili, l’importo lordo stimato ammonta a € ____________ (netto da conguagliare € ____________), fatto salvo il calcolo ufficiale e la rivalutazione di legge ai sensi dell’art. 2120 c.c.
Vi chiedo cortesemente di procedere al pagamento entro il ____________, con accredito su IBAN ____________ intestato a ____________, causale “TFR – cessazione ____________ – dip. ____________”, e di trasmettere il relativo prospetto di liquidazione/cedolino. Qualora l’ordine di pagamento sia già stato disposto, Vi prego di inviare cortese conferma o CRO a ____________.
Data ____________ – Firma ____________ – Recapiti: ____________
Modello 2 — Sollecito formale con richiamo normativo (rivalutazione e interessi)
Oggetto: Sollecito formale pagamento TFR – art. 2120 c.c. e accessori di legge
Spett.le ____________
PEC: ____________ | Alla c.a. Ufficio Paghe / HR
Il/La sottoscritto/a ____________, in forza dal ____________ al ____________ (matricola/ID ____________), rappresenta che, nonostante la cessazione del rapporto in data ____________, non è stato corrisposto il TFR maturato. L’importo lordo risultante dai dati aziendali è pari a € ____________, soggetto a rivalutazione annuale (1,5% + 75% dell’indice ISTAT) sino alla data di effettivo pagamento, oltre agli interessi legali e agli ulteriori accessori riconosciuti ai crediti di lavoro.
Con la presente Vi invito a versare il TFR dovuto entro e non oltre il ____________, con accredito su IBAN ____________ intestato a ____________, e a trasmettere contestualmente il prospetto di liquidazione (cedolino TFR) e il dettaglio dei conteggi. In difetto, mi vedrò costretto/a ad attivare le sedi amministrative e giudiziali competenti per il recupero coattivo delle somme con aggravio di spese.
Data ____________ – Firma ____________
Modello 3 — Sollecito con richiesta documentazione e quadratura conteggi
Oggetto: Sollecito pagamento TFR e richiesta prospetto di liquidazione
Spett.le ____________
Ufficio Paghe / Amministrazione – PEC/E-mail: ____________
Faccio seguito alla cessazione del rapporto in data ____________ per richiedere il pagamento del TFR maturato e non ancora liquidato. Per la corretta quadratura Vi chiedo di trasmettere, entro il ____________, i seguenti documenti: prospetto di liquidazione TFR con dettaglio montante, rivalutazioni e ritenute; riepilogo ratei maturati e anticipazioni eventualmente erogate; saldo ferie/permessi e ogni voce incidente sul TFR.
Sulla base delle informazioni in mio possesso, l’importo lordo stimato è pari a € ____________, soggetto a rivalutazione ex art. 2120 c.c. Vi invito a procedere al pagamento entro il medesimo termine, mediante bonifico su IBAN ____________ intestato a ____________, causale “TFR – cessazione ____________ – ____________”. Restando disponibile a un rapido confronto tecnico sui conteggi, confido in un sollecito riscontro.
Data ____________ – Firma ____________ – Recapiti: ____________
Modello 4 — Ultimo sollecito con preavviso Ispettorato del Lavoro (diffida accertativa/conciliazione)
Oggetto: Ultimo sollecito pagamento TFR – preavviso attivazione ITL competente
Spett.le ____________
Alla c.a. Legale Rappresentante e Ufficio Paghe – PEC: ____________
Con la presente, a valere quale ultimo invito bonario, contesto l’omesso pagamento del TFR maturato in relazione al rapporto di lavoro intercorso dal ____________ al ____________. L’importo lordo dovuto, soggetto a rivalutazione ex art. 2120 c.c. sino all’effettivo saldo, è pari a € ____________ (netto da conguagliare € ____________). Assegno il termine perentorio del ____________ per provvedere all’integrale pagamento con invio del prospetto di liquidazione.
In mancanza, presenterò istanza all’Ispettorato Territoriale del Lavoro per l’adozione di diffida accertativa per crediti patrimoniali e/o per la conciliazione monocratica, riservandomi altresì di adire l’Autorità Giudiziaria per ottenere titolo esecutivo con aggravio di spese, rivalutazione e interessi. Il versamento dovrà essere disposto su IBAN ____________ intestato a ____________, causale “TFR – cessazione ____________ – ____________”. Ogni comunicazione può essere indirizzata a ____________.
Data ____________ – Firma ____________
Modello 5 — Messa in mora con preavviso azione giudiziale / Fondo di garanzia
Oggetto: Messa in mora per mancato pagamento TFR – preavviso azione giudiziale
Spett.le ____________
PEC: ____________
Io sottoscritto/a ____________, già dipendente dal ____________ al ____________, Vi costituisco formalmente in mora per l’omesso pagamento del TFR dovuto a seguito della cessazione. L’importo lordo è pari a € ____________, oltre rivalutazione ex art. 2120 c.c. sino al saldo e interessi legali. Vi intimo di corrispondere le somme entro e non oltre il ____________, con contestuale invio del prospetto di liquidazione.
Decorso inutilmente il termine, senza ulteriore avviso proporrò ricorso al Tribunale del lavoro per la condanna al pagamento e/o ricorso per decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, con successiva esecuzione forzata. Resta salva, in caso di accertata insolvenza della società, l’attivazione della procedura presso il Fondo di garanzia INPS. Il pagamento potrà avvenire su IBAN ____________ intestato a ____________, causale “TFR – cessazione ____________ – ____________”.
Data ____________ – Firma ____________ – Allegati (se disponibili): lettera di cessazione del ____________, ultima busta paga, conteggi TFR, copia solleciti precedenti.
Fac Simile Lettera di Sollecito di Pagamento TFR Word
Di seguito è possibile scaricare il fac simile lettera di sollecito di pagamento TFR Word.

Marcello Massa
Marcello Massa, un nome ormai sinonimo di eccellenza nel campo della comunicazione scritta, è un autore e consulente esperto riconosciuto per le sue guide innovative su come scrivere lettere e mail efficaci.